QUATTRO SERATE PER ANNA

il Teatro EDI Barrio’s ospiterà, dal 14 al 17 ottobre, quattro spettacoli premiati della Borsa Teatrale Anna Pancirolli 2020 dell’Associazione Amici di Anna.

14 ottobre alle 20.30:
ANTRPOLAROID
di e con Tindaro Granata
OSPITE SPECIALE – Vincitore della Menzione Speciale della Giuria Allievi Scuole di Teatro di Milano 2010
“Anropolaroid nasce dalla mia esigenza di sviluppare e rielaborare il cunto, memoria a me trasmessa inconsapevolmente dai miei nonni, entrambi analfabeti. Allontanandomi dal modello originario di tradizione orale del cunto, riscrivo e reinterpreto il passato della mia famiglia intrecciandolo a episodi di cronaca avvenuti nel mio paese di nascita. Personaggi e voci vengono portati in scena esclusivamente con l’aiuto del mio corpo. Queste umanità, senza artifici scenografici, si alternano, si sommano, si rispondono, come legate da un comune cordone ombelicale. Antropolaroid è un racconto grezzo e popolare abitato da storie che i miei nonni, non consapevoli di utilizzare una tecnica antica, mi hanno tramandato. Io le ho istintivamente memorizzate nel mio letto, come si memorizzano le favole della buonanotte.”
(Tindaro Granata)


15 ottobre alle 20.30:
SCIÙ SCIÙ – BROKEN BECOMES BEAUTIFUL
Collettivo Treppenwitz
Scritto e diretto da Carla Valente
Assistente alla regia Simon Waldvogel
Con la collaborazione di Federica Carra, Aurelio Di Virgilio, Anahì Traversi
Vincitore della Borsa Teatrale Anna Pancirolli 2020
“[..] Sciù Sciù – Broken Becomes Beautiful vuole essere un elogio alla vita imperfetta attraverso la fragilità, la vulnerabilità che appartiene ad ognuno di noi.
Le cicatrici diventano gioielli da esibire. Quella che per la protagonista è una mano vuole essere il veicolo che per chiunque altro è una personale mancanza. Una mancanza che assume quindi la statura di esperienza universale. Una presa di coscienza della propria finitezza, che assume in ognuno una forma diversa e particolare.

16 ottobre alle ore 20.30:
IL LEGGERO PESO DELLA FINE. Odissea – Storia di un ritorno
Progetto 2019/2020 del Laboratorio di Teatro Sociale Scialla
Vincitore del Premio Enea Ellero Teatro Sociale 2020
Lo spettacolo sarà frutto di un lavoro di composizione drammaturgica condivisa e di scrittura scenica corale. I ragazzi sono chiamati non solo ad un’esperienza esclusivamente attorale ma ad un lavoro autorale, di produzione e selezione dei materiali inerenti ai temi legati all’Odissea, da condividere con il gruppo in sede laboratoriale e di prova.
Si lavorerà esplorando le diverse sfaccettature, non escludendo gli aspetti ironico-grotteschi che temi così forti e universali possono nascondere.


17 ottobre alle ore 16.00:
STUDIO SU ()PERA DIDASCALICA
Con Raimonda MaravigliaAlessandro PaschittoFrancesco Roccasecca
Luci: che luci?
Musiche: quali musiche?
Scene: a pro di che?
Costumi : senza
Regia Alessandro Paschitto 
Vincitore del Premio Leo De Berardinis 2021
Vincitore del bando nazionale Call from the aisle 2020
Produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale con il sostegno di C.U.R.A. Centro Umbro di Residenze Artistiche, Micro Teatro Terra Marique, Corsia Of – Centro di Creazione Contemporanea
Vincitore della Menzione Speciale della Giuria Allievi Scuole di Teatro di Milano 2020
Cosa resta se facciamo a meno di trame e personaggi? Se il dialogo viene abbandonato perché fonte di ulteriore incomprensione? Se non c’è più nemmeno la necessità di agire? Lo spazio è vuoto, disallestito, nudo. Le luci di sala sono accese. Le casse spente, non c’è audio riprodotto. Anche chi va in scena: ci va con i suoi abiti del giorno. L’incapacità di rappresentare si fa immagine paradossale di un’altra incapacità: quella di vivere. L’azione è sempre interrotta sulla soglia, sfiorata, presagita, messa in discussione e, là dove portata a termine, poi riconosciuta nella sua insensatezza costitutiva. Un saltello che è un saltello e basta: inutile. Uno spostarsi da un punto a un altro: andirivieni vago. E un dito che nulla indica: perché? Perché portare in scena un lavoro simile? Può, nella sua sguarnita caducità, riuscire a essere qualcosa anziché niente? Perché non fare il taglio a monte, rinunciando? Perché farlo? Di tentativo in tentativo, fallimento in fallimento, qualcosa sembra rimanere. Un’eco, un sedimento che si cumula, un’impressione sempre più presente nel vuoto dello spazio. I tentativi scavano come dei solchi, divaricano parentesi ancora non riempite. Se qualcosa appare in scena, lo fa solo in quanto proiettato da un di dentro di chi osserva. Il luogo della rappresentazione si sposta dalla scena vuota al retro dei suoi occhi. Come quando si aspetta un ceffone e non arriva. Dov’è finito? Dentro di noi.

Verranno date in seguito maggiori informazioni sull’acquisto dei biglietti.
http://www.amicidianna.it/serate-per-anna/

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