Federico Garcia Lorca e “La casa di Bernarda Alba”
Teatro degli Orbitanti mette in scena “La casa di Bernarda Alba” opera scritta da Federico Garcia Lorca nel 1936 pochi mesi prima di essere fucilato a causa del suo sostegno alle forze repubblicane durante la guerra civile spagnola. Egli infatti manifestava avversione nei confronti dell’estremismo nazionalistico tipico di quella destra franchista che avrebbe preso il potere da lì a poco, instaurando una dittatura in un clima di feroce repressione.
Così Lorca scriveva “… canto la Spagna e la sento fino al midollo, ma prima viene che sono uomo del Mondo e fratello di tutti, per questo non credo alla frontiera politica”. Tra le motivazioni della condanna a morte si trovano anche espliciti riferimenti alla sua omosessualità.
Garcia Lorca, poeta, drammaturgo, regista teatrale, musicista ed anche pittore portava il suo teatro ambulante negli ambienti rurali e nelle università. Metteva in scena i drammi traendo spunto dalla realtà, per far riflettere sulle condizioni della società del suo tempo, come ne “La casa di Bernarda Alba”, il cui tema è la sottomissione della donna alle convenzioni della Spagna rurale dell’epoca. Un gruppo familiare di sole donne, con la matriarca Bernarda Alba, madre dispotica e tirannica che incarna la morale autoritaria e i valori del sistema patriarcale.
Lorca così scriveva : “Il teatro è uno degli strumenti più efficaci, più utili per l’edificazione di un paese, il barometro che ne registra la grandezza o il declino. Un teatro avvertito e ben orientato a tutti i livelli … può trasformare in pochi anni la sensibilità di un popolo”.
La proposta di mettere in scena “La casa di Bernarda Alba” ci ha spaventato. Uscivamo da un periodo di restrizioni, di tristezza, di assenza di convivialità a causa della pandemia, sentivamo un grande desiderio di leggerezza, avevamo voglia di ridere. Difficile pensare di tuffarci in un altro dramma … poi abbiamo scoperto la bellezza del testo entrando nei personaggi, nei sentimenti e nei loro desideri repressi. Lo spettacolo ha preso forma pian piano e coinvolgente è stato approfondire, comprendere, immedesimarsi, trovare il senso dell’essere in scena e far emergere in modo autentico i personaggi e la loro storia.
Ringraziamo: Luigi Zuolo per il suo prezioso sostegno, Valeria Sammartino, Giulia Donelli, Rossella Viti, Ylenia Cammisa, Laura Grossi, Ester Argeri, Giuseppe Vivone, Valerio Finessi