25 aprile – PARTIGIANE 2.0: LA LIBERTÀ HA SEMPRE VENT’ANNI

Strano 25 aprile, quest’anno, chiusi in casa, nessuna sfilata!
Al Barrio’s avevamo organizzato un festeggiamento speciale: nella piazza Donne Partigiane, l’inaugurazione di un monumento dedicato alle Donne Partigiane.
Per festeggiare il 25 aprile, quest’anno infatti, l’Associazione Chiamale Storie ha prodotto il documentario PARTIGIANE 2.0: LA LIBERTÀ HA SEMPRE VENT’ANNI lanciando allo stesso tempo un concorso per l’ideazione di un’installazione artistica da dedicare alla memoria delle Donne Partigiane, d’intesa con Comune di Milano, ANPI Provinciale, Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Milano e Istituto Lombardo di Storia Contemporanea, e da installare proprio nella piazza Donne Partigiane.

Ma non temete! L’inaugurazione dell’installazione (di cui vedete l’immagine del progetto) è solo rinviata! Sarà uno dei primi momenti di condivisione e partecipazione di una Milano nuovamente aperta e libera.

Mentre il documentario si potrà vedere già questo 25 aprile su SKY ARTE.
Sky Arte, che per il periodo di quarantena ha deciso di rendere accessibile gratuitamente lo streaming dal suo sito.
Sarà quindi in onda sabato 25 aprile 2020 alle 21.15 su Sky Arte e in diretta streaming libera lo stesso giorno alle 15 e alle 21 su https://arte.sky.it/diretta/

«Nessuno avrebbe potuto prendermi.
Davvero: nessuno.
Ero una biciclettista che andava come il vento»
(Dina Croce)

Il 25 aprile l’Italia festeggia la Liberazione dal nazifascismo. Un giorno ricco di memoria e di speranza, dove ogni anno si celebrano gli eroi della Resistenza: i partigiani, il loro coraggio, le loro azioni. Si celebrano gli uomini, il 25 aprile. Di quelle “biciclettiste che andavano come il vento”, come nel 1944 andava Dina Croce, storica staffetta partigiana lombarda, appena due righe, un accenno, quasi un fastidio nelle comunicazioni ufficiali.

Ma sono anche quelle “biciclettiste” ad aver fatto l’Italia.

Pedalando, portando armi, messaggi, facendo saltare ponti, strade, binari. Combattendo come gli uomini, morendo come gli uomini. Trentacinquemila donne italiane. Ragazze che a vent’anni rischiarono tutto, spesso la vita, pur di vedere una nuova Italia libera e democratica. Donne che poi furono dimenticate, schiacciate dietro le quinte della Storia da una narrazione della Resistenza tutta al maschile, rimandate a casa dopo la Liberazione al ruolo di madri, di mogli, di figlie. Nonostante tutto, quelle ragazze di ieri sono ancora qui. A novant’anni, sono ancora qui: con quei vent’anni per sempre negli occhi. Ad allungare il testimone della Memoria alle ragazze di oggi: le “partigiane 2.0”, le “biciclettiste” che nella Milano del 2020 salgono in sella e vanno a restaurare le targhe dei partigiani, i marmi umiliati dall’incuria del tempo e dalla violenza di chi vorrebbe cancellare la Storia.

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